La terapia craniosacrale è stata scoperta negli anni trenta dall' osteopata statunitense W. Sutherland, il quale scoprì che le ossa del cranio si muovono in spazi infinitesimali creando un movimento impercettibile simile alla respirazione. Negli anni settanta poi un gruppo di ricercatori americani, guidati da J.E. Upledger, riprese questi studi e ne approfondì la tecnica, confermando che attraverso delle piccole pressioni sulle ossa della testa e del collo si potevano ottenere una serie di benefici per una vasta serie di disturbi.
Da allora la terapia craniosacrale ha avuto un grande e duraturo successo. Questa tecnica è utile per molte patologie: per i disturbi e le tensioni muscolari della schiena e del collo in generale, per varie distorsioni, reumatismi, emicranie, ma anche per riniti, acufeni, problemi odontoiatrici, e per le conseguenze di traumi e incidenti. E' una tecnica così poco intrusiva che può essere praticata anche sui neonati.
La tecnica consiste in leggere manipolazioni nelle parti del corpo dove si accumulano più stress e contratture al fine di stimolare la circolazione del liquido cerebrospinale (da cui la tecnica prende il nome) ovvero quel liquido, che circonda e protegge il cervello, che scorre all' interno della colonna vertebrale con lo scopo di riequilibrare e a mantenere lo stato di salute del sistema muscolo-scheletrico. Si può dire che il cervello e il midollo osseo sono messi in grado, diciamo, di "respirare" all' interno del liquido cerebrospinale, dentro il quale viaggiano sostanze biochimiche essenziali come la serotonina, l' ormone del benessere, o l' adrenalina.
Questa terapia non è un semplice massaggio, poichè alle pressioni che si attuano e che servono a sciogliere quelle tensioni e contrazioni che, col tempo, potrebbero dare origine a diversi problemi, si aggiunge l' elemento peculiare di una profonda capacità di ascolto, indispensabile per poter percepire i sottili movimento del sistema muscolo-scheletrico. Questa terapia coinvolge dunque sia chi la attua e che chi la riceve in un dialogo silenzioso e rispettoso.
In questo stato rilassato, i movimenti lenti del respiro profondo del nostro sistema osteo-muscolare -le cosiddette "maree"- possono riequilibrarsi e ritornare a quel naturale e intelligente sistema di auto-organizzazione corporea che Sutherland chiamava "il respiro della vita", ripristinando la loro naturale omeostasi.
La terapia craniosacrale è dunque un lavoro sul "corpo fluido" che mira al corretto ripristino del Sistema Respiratorio Primario dell' uomo, in modo che l' organismo possa ri-orientarsi dallo stato di malattia allo stato di salute.