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Iniziamo condividendo alcuni articoli della Stampa inerenti i benefici delle trapie olistiche e della meditazione, oggi sempre più riconosciuti e apprezzati.
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22/4/2015
Etichettate dall’American Heart Association (AHA) come terapie alternative, non vi sono solo le classiche tecniche quali la meditazione, lo yoga, l’agopuntura… ma anche quelle che prevedono l’esercizio fisico aerobico, di resistenza o di forza, e perfino gli esercizi isometrici di presa della mano: quelli come lo schiacciare una pallina morbida, conosciuti come antistress. E, tutte queste tecniche, secondo l’AHA possono contribuire a ridurre la pressione sanguigna.
Pubblicata sulla rivista Hypertension, l’American Heart Association ha curato una dichiarazione scientifica in cui si riporta come alcuni approcci alternativi al trattamento dell’ipertensione potrebbero aiutare le persone con livelli di pressione arteriosa superiori a 120/80 mmHg e quelli che non tollerano o non rispondono bene ai farmaci standard.
L’invito non è di certo quello di abbandonare le terapie tradizionali, ma sfruttare i vantaggi offerti da questi metodi alternativi per controllare meglio la pressione – e, magari, ridurre di un po’ l’assunzione di farmaci – sempre su controllo e consiglio medico.
Il team di esperti dell’AHA ha valutato gli effetti di un certo numero di terapie alternative, suddivise in tre grandi gruppi: quelle che prevedono l’esercizio fisico; le terapie comportamentali; le procedure non invasive o per mezzo di dispositivi.
Appartengono rispettivamente alle tre macro-categorie tecniche come gli esercizi aerobici, la meditazione e il controllo del respiro con ausili come la respirazione lenta guidata. Sono stati esclusi dall’analisi i trattamenti che prevedevano l’assunzione di erbe o prodotti dietetici.
«Non ci sono molti grandi studi ben progettati, che durano più di qualche settimana, sulle terapie alternative, ma i pazienti pongono un sacco di domande sul loro valore – ha spiegato il dottor Robert D. Brook, presidente del gruppo di giudicanti e professore associato di medicina presso l’Università del Michigan ad Ann Arbor – Una richiesta comune dei pazienti è: “Non mi piace assumere i farmaci, cosa posso fare per abbassare la pressione del sangue?” Abbiamo voluto fornire un certo indirizzo».
Tra le diverse forme di terapie alternative analizzate dagli scienziati, non tutte hanno offerto gli stessi vantaggi e nella stessa misura: c’è dunque quella che è risultata più efficace nel ridurre la pressione; quella meno e quella per cui i risultati non sono stati giudicati significativi.
Il parere è giunto dopo aver esaminato i dati pubblicati dal 2006 al 2011, che comprendevano 1.000 studi sulle terapie comportamentali, quelli senza procedure invasive e con dispositivi, e tre tipi di esercizio: aerobico, di resistenza o di allenamento con i pesi e, infine, gli esercizi isometrici per le mani.
I diversi studi hanno preso anche in considerazione metodi quali lo yoga, diversi tipi di meditazione, l’agopuntura, il biofeedback, la respirazione lenta guidata, le tecniche di rilassamento e riduzione dello stress.
Tra i tre esercizi fisici presi in considerazione, sia quelli di resistenza che allenamento hanno mostrato di abbassare pressione arteriosa ma, a sorpresa, quello che ha funzionato di più erano gli esercizi isometrici della mano – tipo quelli che si fanno schiacciando nel palmo della mano una pallina morbida antistress (o anche quelle manopole da palestra).
Nello specifico, l’esercizio isometrico ha promosso un calo della pressione sanguigna sistolica e diastolica del 10 per cento. Tuttavia, sottolineano gli scienziati, l’esercizio isometrico è sconsigliato a coloro che soffrono di pressione alta incontrollata, con valori 180/110 mmHg o superiori.
Le terapie comportamentali come meditazione trascendentale e il biofeedback hanno mostrato anch’esse di ridurre la pressione, sebbene in misura lieve. Circa le altre tecniche di meditazione non sono state trovate evidenze o dati sufficienti. Stessa sorte è toccata a metodi quali lo yoga, le tecniche di rilassamento e l’agopuntura. Questo non vuol dire che non siano efficaci, ma soltanto che non ci sono abbastanza studi che supportino l’idea che possano abbassare in modo significativo la pressione.
Al contrario, il dispositivo che guida la persona alla respirazione lenta è stato trovato efficace nel ridurre la pressione sanguigna, se utilizzato per 15 minuti 3-4 volte a settimana.
«La maggior parte delle soluzioni alternative riducono la pressione arteriosa sistolica di solo 2-10 mmHg; dosi standard di un farmaco invece abbassano la pressione sanguigna sistolica di circa 10-15 mmHg. Allora, approcci alternativi possono essere aggiunti a un regime di trattamento dopo che i pazienti hanno discusso i loro obiettivi con i propri medici», ha concluso Brook.
Tuttavia, aggiungono gli esperti, considerato il carico globale dell’ipertensione sulla salute pubblica, ulteriore ricerca che faccia luce sull’impatto delle terapie alternative sulla salute cardiovascolare è necessaria – anche per poter utilizzare queste tecniche come complemento delle terapie tradizionali.